Sviluppo dei contenuti di formazione
La percezione (gnosi) si riferisce alla capacità di percepire un oggetto attraverso i nostri diversi sensi (vista, udito, olfatto, tatto, gusto) e poi di riconoscerlo.
Lo sviluppo della parte del cervello che percepisce ciò che ci circonda dipende da diversi fattori:
- Genetica
- Stimolazione
- Adattamento
La stimolazione può essere interna ed esterna.
Gli stimoli esterni sono distinti in base ai sensi che li percepiscono:
- Stimolo uditivo, quando un suono determina l’eccitazione
- Stimolo visivo, quando si studia la reazione a un’immagine o a una luce
- Stimolo tattile, con pressione o punture sulla pelle
- Stimolo termico, con una fonte di calore o di freddo
- Stimolo olfattivo, con un odore
- Stimolo gustativo, sui recettori orali
Udito, olfatto, vista, gusto, tatto sono i cinque sensi coinvolti dalle stimolazioni esterne che vengono, per l’appunto, chiamate stimoli.
Ma la percezione è più di una semplice ricezione di dati. Le informazioni provenienti dal mondo esterno vengono selezionate, decodificate e interpretate. La percezione è un’interpretazione della realtà.
Ci sono quindi 3 stadi di ricezione degli stimoli: sensoriale, percettivo e cognitivo.
- Lo stadio sensoriale della ricezione degli stimoli
Facciamo un esempio: Guardo il cielo di notte. Molte stelle scintillano su uno sfondo nero. La parte posteriore del mio occhio è rivestita di cellule recettrici che raccolgono i raggi di luce emessi dalle stelle. Ognuno di questi recettori è collegato tramite i nervi ottici a neuroni specializzati nella visione. Alcuni sono specializzati nell’analisi della luminosità, altri del colore e altri ancora del movimento. Se un punto di luce comincia a muoversi nel cielo, un aereo per esempio, sarà immediatamente rilevato dai sensori di movimento nei miei occhi. Questa prima fase della percezione è quindi uno stadio sensoriale, che passa attraverso recettori specializzati e ci permette di identificare le caratteristiche dell’ambiente esterno.
- Lo stadio percettivo della ricezione degli stimoli
Questo è il secondo stadio. Anche se le stelle sono sparse nel cielo, senza un ordine apparente, il cervello tende a raggruppare spontaneamente le stelle che sono vicine tra loro: le costellazioni. Questa elaborazione percettiva consiste nell’andare oltre i dati sensoriali per dar loro una forma, per dare alle cose una certa coerenza.
- Lo stadio cognitivo della ricezione degli stimoli
La terza fase è l’interpretazione dei dati. La costellazione dell’Orsa Maggiore ci appare sotto forma di una grande pentola o di un carro. È secondo le rappresentazioni di un’epoca, e quindi dei suoi modelli culturali, che daremo un’interpretazione a queste forme percettive. Questo stadio cognitivo consiste nell’attribuire un significato all’informazione secondo le nostre conoscenze. Un marziano, o qualcuno di un’altra civiltà (che non aveva mai visto una pentola), non avrebbe potuto raggruppare le stesse stelle, né dare lo stesso nome al suo insieme di stelle.
- Cosa sono?
L’udito umano ha la straordinaria capacità di distinguere le onde sonore dal parlato e di dare un senso all’espressione dei segnali acustici. Le vibrazioni sonore che arrivano alla parte esterna dell’orecchio sono condotte attraverso il canale uditivo al timpano. Il timpano amplifica le vibrazioni che vengono poi trasmesse all’orecchio interno. Un’onda meccanica si propaga e trasforma il segnale sonoro in un segnale elettrico: viene creato un messaggio nervoso che sarà trasportato al cervello dal nervo acustico.
Fonte:: auditionsante.fr
- Esempio
La sensibilità del nostro udito spazia da 20 a 20.000 Hertz, ed è quindi così grande da permetterci di distinguere circa 400.000 suoni. Ma ci sono, naturalmente, molte altre frequenze che anche gli esseri umani con un udito perfetto semplicemente non possono sentire, poiché al di sotto della nostra soglia uditiva. Per esempio, l’orecchio umano non può elaborare le onde ultrasoniche.
In caso di perdita dell’udito dovuta all’età, le piccole cellule ciliate presenti all’interno dell’orecchio muoiono, risultando in una mancata percezione iniziale soprattutto delle onde ad alte frequenze. Se la persona non viene dotata tempestivamente di un apparecchio acustico, la capacità uditiva continua a diminuire finché il cervello non impara a classificare correttamente i suoni.
- Come migliorare la proprira percezione tramite stimoli uditivi?
Imparare una nuova lingua!
Sentire nuove intonazioni e suoni è un buon modo per esercitare l’udito e dargli una possibilità in più di rimanere giovane.
Meditare nella natura
Un parco, un giardino, il mare… sono ambienti ideali per la meditazione perché si è circondati da suoni diversi. Inspirare ed espirare profondamente in modo che il flusso di ossigeno che attraversa il proprio corpo aumenti, migliorando così la circolazione sanguigna. Concentrandosi su un suono specifico si può allora di identificarne la fonte.
Praticare lo yoga
Noto per i suoi numerosi benefici per la salute, lo yoga comprende asana (o posture) per migliorare il flusso di sangue al cervello. Si consiglia di praticare lo yoga solo con un insegnante che può adattare gli esercizi allo stato di salute personale, riducendo al minimo il rischio di lesioni. Come la meditazione o lo yoga, l’attività fisica contribuisce a una buona circolazione del sangue, che giova non solo all’udito ma anche all’attività cerebrale. Si consiglia di usare le cuffie invece degli auricolari se ci si sta esercitando con la musica, tenendo il volume il più basso possibile.
- differenze delle persone autistiche
Le persone con autismo vivono nello stesso mondo materiale delle persone senza autismo, ma spesso hanno diverse percezioni sensoriali a molti livelli. Le persone con autismo hanno difficoltà o non sono in grado di selezionare le informazioni sensoriali rilevanti da quelle meno rilevanti. Le persone con autismo percepiscono, senza filtrarli e selezionarli, tutti gli stimoli nel loro ambiente. Per le persone con autismo, i “rumori di fondo” come il vento, le conversazioni lontane e i suoni degli elettrodomestici in funzione sono percepiti con la stessa intensità della voce della persona con cui stanno parlando. Questa particolare percezione sensoriale del mondo ha dei vantaggi, come l’essere molto attenti ai dettagli e alla precisione delle informazioni, ma può anche avere degli svantaggi in quanto il cervello non può analizzare tutte le informazioni contemporaneamente, arrivando ad un sovraccarico sensoriale.
- Cosa sono?
Il senso dell’olfatto si basa su chemorecettori presenti nel naso che rilevano le sostanze chimiche volatili nell’aria. L’olfatto gioca un ruolo importante anche nel comportamento alimentare. Un odore è una percezione che risulta dall’attivazione del sistema olfattivo ad opera di una o più sostanze chimiche odorose.
- Esempio: Ogni specie dispone del proprio olfatto!
Alcuni fenomeni del mondo che ci circonda ci sfuggono completamente (senza strumenti tecnologici). Alcuni animali dispongono di sensi che noi non abbiamo (eco-localizzazione, percezione dei campi magnetici, ecc.). Ogni specie animale ha le proprie caratteristiche sensoriali e quindi percepisce il mondo in modo diverso dalle altre specie. Ogni specie avrebbe sviluppato la capacità di riconoscere gli odori necessari per l’alimentazione e la sopravvivenza.
Il naso di un cane ha 300 milioni di recettori olfattivi, mentre noi ne abbiamo solo 6 milioni circa. Se adeguatamente addestrato, un cane può riconoscere un esplosivo tra centinaia, annusare un fuggitivo a chilometri di distanza e persino individuare un bambino sepolto sotto le macerie di un edificio. I cani costruiscono un’immagine olfattiva per ogni cane o umano che incontrano, che rimarrà incisa nella loro memoria per sempre: anche la memoria è quindi un odore, e la memoria nei cani si attiva solo se viene stimolata nel momento presente. L’unica dimensione temporale di cui sono consapevoli è un processo olfattivo.
Anche la distanza e la localizzazione spaziale sono un odore: permettono al cane di percepire odori diversi per ogni regione spaziale, che vengono poi combinati dal cervello in un’immagine olfattiva quasi tridimensionale, che incorpora direzione e distanza.
- Come migliorare la propria percezione tramite stimoli olfattivi?
Allenare la memoria grazie all’olfatto:
Qualora si conoscesse il francese, il podcast di France Culture sul senso dell’olfatto come aiuto alla memoria, può esser ascoltato in aggiunta al seguente link: https://www.franceculture.fr/conferences/bibliotheque-publique-dinformation/odorat-le-mysterieux-aide-memoire
Riconoscere un profumo significa poterlo evocare nella memoria. Un profumiere è capace di sentire, nella sua testa, un profumo che non è sotto il suo naso (così come gli ingredienti di profumeria). L’arte del profumiere è prima di tutto memorizzare gli strumenti che gli permetteranno di creare dei profumi. Soprattutto se si ha avuto il COVID-19, bisogna riaddestrare il cervello ad associare un oggetto al suo odore. Il modo più efficace per farlo è iniziare in natura con gli odori primari, e poi riassociare ogni cosa con il suo odore, a poco a poco.
Sii più in forma grazie al tuo senso dell’olfatto:
Se si è in sovrappeso, si risponde meno agli stimoli interni che regolano l’assunzione di cibo (sensazioni di fame e sazietà), e si è talvolta più sensibili agli stimoli alimentari esterni (vista, odore, ecc.), il che può portare a un aumento di peso. Le scelte alimentari e l’assunzione di energia degli individui obesi possono essere influenzate dagli odori: quindi esercitatevi a mangiare in luoghi dove ci sono meno odori possibili, soprattutto pochi odori di prodotti salati o grassi! Naturalmente, l’uso degli odori potrebbe anche essere una strategia per aumentare l’assunzione di cibo di persone con mancanza di appetito (anziani, anoressici, ecc.).
Più informazioni sullo studio: https://www.cultures-sucre.com/pro-de-sante/linfluence-dun-stimulus-olfactif-lappetit-consommation-de-femmes-obeses/
- La vinificazione: odore o vista?
Il senso dell’olfatto umano è meno sviluppato che in altri animali, ma il naso umano può ancora distinguere odori dalla sottile distinzione, per esempio nel processo della vinificazione. Secondo alcuni ricercatori, il senso olfattivo non è affidabile ma può essere influenzato dalla vista. Da lì a mettere in dubbio i risultati della degustazione del vino il passo è breve. “L’odore percepito non è un oggetto reale”, spiega Gil Morrot, ricercatore dell’INRA. L’oggetto percepito è totalmente ricostruito dal cervello a partire da molteplici informazioni non olfattive. Così, la semplice vista, la reputazione o il prezzo di un vino influenzerebbero la percezione olfattiva di un individuo.
Infatti, durante le degustazioni alla cieca, la percentuale di successo non supera il 60-70% nella differenziazione rosso/bianco. “Questo non è molto più del 50% che è dovuto al caso”, dice il responsabile della ricerca. I termini descrittivi utilizzati sono anche indicativi della dipendenza del degustatore dalle informazioni visive sul vino in questione.
I nomi di oggetti chiari sono spesso usati per descrivere i vini bianchi (litchi, pompelmo, pesca) e i nomi di oggetti rossi (frutta rossa, lampone, marasca) per i vini rossi. Così, “pensando di stare usando l’olfatto, in realtà stiamo usando la vista. Il nostro cervello sembra effettuare un’interpretazione tale da rimandarci alla percezione che vogliamo annusare”.
- Cosa sono?
I coni e i bastoncelli della retina dell’occhio portano fotorecettori che rispondono alle onde elettromagnetiche. Quando un’immagine sotto forma di energia luminosa colpisce la lente, viene invertita dall’alto in basso e da sinistra a destra. In questa forma, l’informazione non è molto utile per noi. La prima cosa che fa il cervello è prendere le informazioni inviate dagli occhi e rimetterle al posto giusto e nella giusta direzione. Il lobo occipitale del cervello può allora elaborare le informazioni corrette. Queste informazioni alla fine si fanno strada verso una parte del cervello che ci permette di diventarne consapevoli. Solo in questa fase possiamo vedere.
Questo è il motivo per cui potete vedere il mondo intorno a voi nel modo in cui lo vedete.
- Esempio
Immaginate la seguente piccola scena che si svolge in un laboratorio di psicologia.
Uno psicologo chiede ad una persona presente:
– Cosa vedi sul tavolo?
– Un libro.
– Sì, certo che è un libro, ma cosa vedi veramente?
– Cosa intende con questo? Le ho appena detto che vedo un libro, un piccolo libro rosso con una copertina rossa.
Lo psicologo insiste:
– Qual è la tua percezione in realtà? Ti chiedo di descriverla nel modo più preciso possibile.
– Vuole dire che non è un libro? Che cos’è? Una trappola? (La persona comincia a spazientirsi).
– Sì, è un libro, non c’è nessun trucco. Quello che voglio è che tu mi descriva esattamente quello che osserva, né più né meno.
Il visitatore diventa molto sospettoso.
Bene”, dice, “da dove mi trovo, la copertina del libro sembra un parallelogramma rosso scuro”.
Questa scena è stata immaginata dallo psicologo George Miller, uno dei padri della psicologia cognitiva (Psychology, the Science of Mental Life, 1962, citato da Manuel Jimenez, The Psychology of Perception, Flammarion, 1997). Questa piccola storia ha lo scopo di mostrarci come funziona l’atto della percezione. Spontaneamente, pensiamo di vedere un libro semplicemente guardando il tavolo. In realtà, percepiamo un rettangolo rosso su uno sfondo grigio, ma sappiamo che si tratta di un libro. Alla percezione si sovrappone un’interpretazione dei dati visivi. Nell’atto della percezione, la conoscenza si mescola così alla pura sensazione.
- Come migliorare la percezione tramite stimoli visivi?
Inumidire gli occhi
Se l’occhio si secca, provoca un affaticamento dell’occhio che può compromettere la vista.
Conceder una pausa alla tua vista ogni 30 minuti
Se si guarda molta televisione o si sta spesso davanti allo schermo del computer, bisogna concedere delle pause agli occhi! Ogni 30 minuti, togliere la testa dallo schermo, guardare un oggetto lontano, poi a destra e a sinistra senza muovere la testa. Ripetere l’esercizio 10 volte e poi sbattere gli occhi 3 o 4 volte, aprendoli molto bene per stimolare la produzione di lacrime. Assicurarsi che la distanza tra gli occhi e lo schermo sia di almeno 40 cm, e non guardare mai uno schermo al buio.
Mangiare mirtilli!
Durante la Seconda guerra mondiale, i piloti della Royal Air Force scoprirono che il mirtillo migliora la visione notturna. Secondo uno studio francese del professor Goetz del 2008, i loro principali costituenti, le antocianine, combinate con la loro ricchezza naturale di vitamina C, permettono la rigenerazione della porpora retinica, cioè una migliore acuità visiva e un effetto efficace sulla stanchezza degli occhi.
Scordati il fumo!
Il fumo fa molto male alla salute e soprattutto agli occhi. In primo luogo, il fumo di tabacco irrita gli occhi. In secondo luogo, le sostanze chimiche assorbite dai polmoni sono trasportate nel flusso sanguigno fino agli occhi. Questo porta ad un aumento dei radicali liberi nel cristallino dell’occhio e ne accelera l’invecchiamento, favorendo così l’insorgenza di patologie come la cataratta.
- Nel grembo materno, il bambino non può vedere!
La vista è l’ultimo senso a svilupparsi nel feto. Le palpebre rimangono fuse fino alla 24° settimana di gravidanza. Solo allora la retina e il nervo ottico si sviluppano maggiormente. Verso il 7° mese di gravidanza, il bambino può distinguere le ombre e le sfumature di luce. Per esempio, reagisce se una luce forte è diretta verso la pancia della madre. Questa reazione significa che il suo sistema visivo è sensibile alla luce. Tuttavia, è improbabile che la sua vista si sviluppi ulteriormente nell’oscurità del grembo materno, poiché riceve pochi stimoli.
Il sistema visivo si attiva principalmente dopo la nascita. Un neonato può vedere oggetti a circa 75 cm di distanza, ma questi appariranno sfocati. Tuttavia, possono vedere molto bene ad una distanza di 20-30 cm. Il neonato di un giorno preferisce guardare gli oggetti in movimento, ed è particolarmente sensibile ai movimenti prodotti dagli esseri umani. È anche più attratto dai volti umani che dagli oggetti. Intorno ai 4-5 mesi di età, inizia la coordinazione visione-comprensione, ecc. Questo significa che il bambino gradualmente dà un senso al suo ambiente e adatta il suo comportamento.
Il neonato ha anche difficoltà con i colori: alla nascita, il neonato distingue le sfumature di luminosità e tonalità (chiaro e scuro). Possono anche distinguere tra rosso, giallo e verde, ma solo se questi colori non sono ugualmente luminosi e hanno un buon contrasto.
- Cosa sono?
Il gusto è un senso speciale. È il senso che permette la percezione immediata del gusto sulla lingua. Ma l’impressione data da questa percezione, che si chiama sapore, è in realtà il risultato di una combinazione di odore, gusto e tatto. È l’interazione di questi tre sensi che fa amare o odiare un odore o un cibo.
Il gusto va a deteriorarsi con l’età. E giustamente: le cellule sensoriali hanno una durata di vita di soli 10 giorni, ma si rinnovano costantemente. Tuttavia, con il passare del tempo, le cellule si rinnovano più lentamente. Suggerimento: fate grande uso di erbe fresche per condire i vostri piatti. In questo modo, potrete usare gli altri sensi, come l’olfatto, per godere di una meravigliosa esperienza di gusto anche in età avanzata.
- Esempio
La lingua può distinguere tra cinque gusti fondamentali: dolce, salato, acido, amaro e umami. Quest’ultimo è innescato dalla presenza di glutammato, che si trova in alimenti ricchi di proteine come la carne, ed è anche usato in cucina per migliorare il gusto. Si dice anche che l’umami renda il cibo gustoso come la carne. La diversità delle percezioni del gusto è legata al numero di possibili combinazioni di questi cinque sapori di base. Per esempio, il succo di limone caldo mescolato con lo zucchero produce un sapore agrodolce.
- Come milgiorare la propria percezione tramite stimoli degustativi?
Come percepire al meglio le proprietà organolettiche di un alimento
Se volete conoscere il vero sapore di ciò che mangiate o bevete, ricordate questo consiglio di base: masticate regolarmente e a lungo prima di deglutire (almeno tante volte quanto è meglio girare la lingua in bocca prima di parlare: sette!). Otterrete:
- Abbondante salivazione, che facilita e attiva la digestione.
- Massimo sapore.
- Buoni denti e gengive, se ci si lava anche i denti e le gengive due o tre volte al giorno.
Allenare olfatto e memoria per recuperare il gusto
Inoltre, alcuni pazienti di Covid-19 hanno sperimentato un’improvvisa perdita dell’olfatto e del gusto. Se questi effetti regrediscono “entro cinque-dieci giorni spontaneamente”, può essere necessario molto più tempo. Grazie alla memoria e all’olfatto, è possibile allenare la percezione degli stimoli gustativi. Ciò può essere fatto ricordando una cosa che si è assaggiati una volta (cibo, bevanda o altro) ogni giorno, o prima del pasto per confrontare i sapori.
- Nessun odore, nessun sapore
I circuiti sensoriali sono interconnessi. Abbiamo tutti sperimentato che in una folla rumorosa, sentiamo meglio un oratore se possiamo vederlo, e anche che l’olfatto è fortemente associato al senso del gusto. Quando devi prendere una medicina che ha un cattivo sapore, il tuo primo istinto? Inghiottirla tenendo il naso. Il riconoscimento del cibo avviene attraverso una combinazione di gusto, odore, consistenza ed eventualmente temperatura. Questo avviene attraverso i tre sensi chimici:
- Olfatto: è il senso più raffinato per riconoscere le sostanze chimiche volatili – gli odori. Può differenziarne un numero molto grande, quasi infinito per i nasi più allenati.
- Gusto: è in grado di percepire il dolce, il salato, l’acido, l’amaro e il glutammato (o umami, un aminoacido presente in un gran numero di alimenti e che gioca un ruolo fondamentale nel sapore di formaggi, crostacei e brodi di carne).
- Il senso trigemino: ci permette di decodificare la consistenza di una sostanza e di percepire ciò che è fresco (come la menta), caldo e piccante (come il peperoncino).
La maggior parte delle informazioni chimiche che compongono un sapore provengono dall’olfatto e non dalla gustativa. L’odore arriva così al cervello, in particolare attraverso il naso (risale il naso attraverso la bocca), quando mangiamo.
- Cosa sono?
La pelle, l’organo del tatto, è dotata di sensori specifici che reagiscono alla pressione, o alle vibrazioni, o alla temperatura, o a segnali dolorosi. Quando tocchiamo la superficie della pelle, inviamo segnali elettrici alla parte posteriore del nostro cranio e questo stimolerà un sistema neuro-comportamentale. Ciò è benefico per la nostra salute.
- Esempio: Toccare un bambino è vitale!
Il senso del tatto, largamente favorito nella prima infanzia, è sempre meno utilizzato man mano che si cresce. Toccare un bambino nei primi mesi di vita, per esempio accarezzarlo, è vitale come nutrirlo. Senza di esso, infatti, non si sviluppa.
Non solo la presenza fisica dei suoi genitori lo rassicura, ma stimola anche il suo sistema immunitario e ormonale. Ciò ha un effetto positivo sui suoi livelli di ormoni della crescita e dell’attaccamento, riducendo i livelli di ormoni dello stress.
Alcuni studi hanno dimostrato gli effetti positivi del contatto pelle a pelle (chiamato anche metodo Kangaroo) sui bambini prematuri durante il loro soggiorno in ospedale. Si è scoperto che avevano meno infezioni, guadagnavano più peso, avevano un ritmo cardiorespiratorio più stabile e un sonno migliore. Hanno anche fatto la transizione all’allattamento al seno più facilmente e hanno lasciato l’ospedale in media una settimana prima rispetto agli altri bambini.
Il massaggio è anche benefico per lo sviluppo e il benessere del bambino. Tuttavia, è importante seguire le tecniche di base e ascoltare i segnali di comfort o di disagio del bambino.
- Come migliorare la propria percezione attraverso gli stimoli tattili?
Per gli adulti, è stato scoperto che essere toccati, anche per pochi secondi, può alleviare l’ansia. Il semplice atto di toccarsi aiuterebbe a rimanere concentrati in situazioni di stress! La sensazione di movimento sulla pelle calma il sistema nervoso. Si è persino scoperto che un leggero tocco vicino a una ferita riduce il dolore grazie al suo effetto analgesico! Lo facciamo intuitivamente: quando ci colpiamo il gomito, la nostra mano lo massaggia istintivamente!
- Usare tessuti morbidi, lisci, ruvidi, ecc. per sperimentare diverse texture.
- Dipingere con le dita con vernice, budino, panna montata, ecc.
- Sperimentare sensazioni di caldo e freddo.
- Massaggiare, essere massaggiato; dare e ricevere abbracci.
- Toccare in modi diversi: con i piedi, con le labbra, con gli occhi chiusi.
- Le allucinazioni tattili esistono!
È possibile avere un senso tattile alterato. Le allucinazioni tattili sono descritte come sensazioni di freddo, caldo, bruciore, formicolio sotto la pelle, prurito, brulichio, di cui il soggetto cerca di liberarsi grattando la pelle (lesioni da prurito cronico). Per esempio, possono portare il paziente a grattarsi il braccio fino a farlo sanguinare (sindrome di Ekbom).
Questo si riferisce a quando una persona presume di essersi resa conto d’essere affetta quando invece non lo è. Uno dei disturbi più comuni è la sensazione di parassiti che strisciano sulla pelle. Ciò può essere associato all’abuso di una sostanza come la cocaina o l’anfetamina.
La percezione subliminale si verifica quando il soggetto afferma di non aver rilevato o identificato lo stimolo, ma che lo stesso stimolo modifica il suo comportamento.
È noto che il cervello può percepire, e persino essere influenzato, da eventi che rimangono inconsci alla mente. Quando si guida un’auto, per esempio, si percepiscono molte informazioni di cui non si è consapevoli, ma che sono fondamentali per la guida.
Questa nozione di “percezione subliminale” è spesso usata nel marketing e nel merchandising, perché la percezione non cosciente di immagini o suoni cambia il nostro comportamento. Nel 1958 sorse una controversia che fece scalpore. Un pubblicitario sosteneva che la presentazione subliminale degli slogan Eat Popcorn e Drink Coca-Cola durante le proiezioni dei film in un cinema aumentava considerevolmente l’acquisto di questi prodotti. Gli psicologi hanno ripetuto l’esperimento, ma di nuovo senza successo. Nel 1962, l’inserzionista ha confessato l’inganno, che è stato realizzato a fini commerciali. Nonostante la confessione della frode, questa storia ha lasciato il segno su molte persone, che associano erroneamente la percezione inconscia alla manipolazione.
La percezione subliminale può essere attivata da stimoli visivi (immagini) o rumorosi (suono).
La percezione interna del nostro corpo – chiamata “intercettazione” – ci permette di sentire lo stato del nostro corpo.
In farmacologia, si studia l’effetto delle sostanze attive sulla percezione degli stimoli – particolarmente vero per gli studi sul dolore.
Il dolore è un fenomeno complesso e soggettivo che può essere vissuto in modo diverso a seconda dell’individuo e dell’ambiente. Il dolore è condizionato da due fattori principali: la percezione e la sensazione.
La percezione è un fenomeno sensoriale trasmesso al cervello dai neuroni sotto forma di segnale elettrico. Varia a seconda dello stimolo che genera questo segnale elettrico.
La sensazione, invece, risulta dal processo di interpretazione di questo segnale elettrico da parte del nostro cervello, che dipende, tra l’altro, dallo stato di salute di ogni individuo, dalla sua età e dall’ambiente. Uno stesso dolore può quindi essere sentito in modo diverso da persone diverse.
Ci sono diversi tipi di dolore, ognuno strettamente dipendente dall’origine:
- dolore infiammatorio (dolore articolare o causato da un’infezione)
- dolore neuropatico (associato a una lesione del sistema nervoso)
- dolore misto, che combina i due precedenti (come il dolore lombosacrale o il dolore dopo un intervento chirurgico)
- dolore disfunzionale (come nei disturbi intestinali funzionali), senza lesioni
Il dolore è causato da uno stimolo esterno:
Un’illusione è una falsa interpretazione di quel che uno percepisce.
L’illusione ottica, per esempio, è una costruzione visiva che disturba il nostro sistema visivo, dagli occhi al cervello.
Questo perché il nostro cervello adatta costantemente l’informazione luminosa di un punto in relazione all’ambiente circostante. Ciò corrisponde all’inibizione laterale.
Così, questa illusione deriva da un’errata interpretazione delle informazioni.
Un altro esempio: le trompe-l’oeil
Anamorfosi, immagini doppie o nascoste, giochi ottici, prospettive impossibili, enigmi irrisolvibili: le opere d’arte sono talvolta come favolose bugie. Scatenano un piacere ambiguo, poiché ci rendono vittime. Ci portano fuori strada e ci fanno dubitare dei nostri sensi.
Libreria a Boulogne-sur-Mer, fonte Monsieur Peinture
Per assicurarvi di non essere vittima di un’illusione, bisogna:
- Rifiutare sistematicamente l’intuizione, le prime impressioni, l’ovvio, l’emotivo
- Cercare l’incoerenza attraverso un’analisi basata sulla conoscenza del soggetto, integrando la conoscenza
- Cambiare il punto di vista, cambiare il contesto, riformulare
Potete saperne di più sulle illusioni sensoriali e la paranoia qui: https://www.youtube.com/watch?v=wI_E4tuA910 (“Paranoid Personality Explained – When Everything is Suspicious”, Dr. Tracey Marks, in inglese)
L’allucinazione è la percezione di un oggetto che non è reale.
L’allucinazione è definita come una percezione senza oggetto, o più precisamente senza un oggetto da percepire, alla quale il soggetto aderisce e reagisce come se la percezione provenisse dall’esterno.
Non è una percezione distorta di un oggetto reale (illusione), né un’interpretazione delirante di un oggetto reale.
Differenti tipi di allucinazioni:
- Le vere allucinazioni (allucinazioni psicosensoriali) combinano “sensorialità” (uditiva, visiva, olfattiva, tattile, cenestesica), spazialità (l’oggetto allucinato si trova all’esterno e ad una certa distanza), convinzione e totale adesione del soggetto a questa falsa percezione. Queste allucinazioni possono essere semplici (suono, rumore, luce) o elaborate (conversazione).
- Le allucinazioni psichiche sono considerate false allucinazioni perché il soggetto non le sperimenta come una percezione personale ma come un’intrusione del mondo esterno nella propria vita psichica: un “Altro” si è introdotto nella sua coscienza e ha imposto immagini e pensieri.
Abbiamo già parlato delle allucinazioni tattili, ma esistono anche:
- Le allucinazioni uditive possono essere suoni semplici o suoni più complessi (testi, canzoni, voci con un messaggio) che sono continui e incessanti. Queste allucinazioni si trovano spesso nelle psicosi deliranti acute e croniche.
- Le allucinazioni visive sono apparizioni, semplici (luci, macchie colorate) o complesse (personaggi, scene animate, animali) di varie dimensioni, piacevoli o sgradevoli. Si trovano negli stati acuti di confusione mentale, nelle psicosi allucinatorie croniche.
- Le allucinazioni olfattive e gustative possono essere associate a odori sgradevoli (escrementi) o, al contrario, a odori paradisiaci. Sono spesso associate ad altre allucinazioni, ma sono meno precise nelle loro descrizioni.
Le allucinazioni cenestesiche riguardano i sensi interni. Il soggetto allucinato ha l’impressione che una parte o tutto il suo corpo sia stato trasformato o posseduto da una forza esterna che provoca sensazioni.
Fonte: Pexels.com
Alcune malattie croniche (epilessia, demenza), malattie infettive (encefalite), malattie metaboliche, abuso di alcol e droga, disturbi del sonno sono anche tra le malattie a rischio di allucinazioni.
«L’homme vit dans le changement. Avant de savoir qu’il change lui-même, il est le spectateur d’une universelle transformation. Les nuits succèdent aux jours, le beau temps au mauvais, les hivers aux étés. Des animaux naissent, meurent ; rien n’arrête le courant de la rivière et l’érosion de la roche.
Tout est entraîné par le changement, y compris l’homme. Sa vie biologique, psychologique et sociale est tout entière changement.
Mais, à la différence des autres êtres, l’homme sait qu’il vit dans le changement. Il peut le reconstituer par la mémoire et en découvrir les lois pour prévoir les successions futures. Ainsi il apprend très tôt à utiliser le devenir au lieu de le subir seulement.
L’expérience de successions dont les unes sont périodiques, les autres non, de changements continus et discontinus, de renouvellements entrelacés, de permanences relatives, explique sans doute la naissance de l’idée de temps.»
“L’uomo vive nel cambiamento. Prima di sapere che lui stesso sta cambiando, è lo spettatore di una trasformazione universale. Le notti seguono i giorni, il bel tempo segue il cattivo, gli inverni seguono le estati. Gli animali nascono e muoiono; niente ferma il flusso del fiume e l’erosione della roccia.
Tutto è guidato dal cambiamento, compreso l’uomo. La sua vita biologica, psicologica e sociale è tutta un cambiamento.
Ma, a differenza di altri esseri, l’uomo sa di vivere nel cambiamento. Può ricostruirlo a memoria e scoprire le sue leggi per prevedere le successioni future. Così, impara molto presto a fare uso di ciò che sta diventando invece di limitarsi a subirlo.
L’esperienza delle successioni, alcune delle quali sono periodiche, altre no, dei cambiamenti continui e discontinui, dei rinnovi intrecciati, della permanenza relativa, spiega senza dubbio la nascita dell’idea di tempo.”
Paul Fraisse, Psychologie du temps (Psicologia del tempo), 1966
Il nostro cervello è una macchina del tempo. Tuttavia, questa macchina non è sempre affidabile: a volte ci inganna, perché il tempo passa più o meno velocemente. L’uomo vive secondo lo scorrere del tempo. Nascita, adolescenza, età adulta, vecchiaia: la freccia del tempo dà alla vita il suo senso. Non possiamo mai metterla tra parentesi, anche se a volte, per brevi momenti, sembra fermarsi. Perché un’ora a volte sembra un’eternità, e a volte un momento così breve?
Ovviamente, ci sono diverse forme di tempo a seconda della scala considerata, da pochi millisecondi a diversi anni. E ogni forma di tempo implica diversi processi cognitivi. Sapersi orientare nel calendario, sapere che mese e giorno è, corrisponde alla nostra capacità di orientarci nel tempo. Il calendario è un tempo sociale, convenzionale, che ci hanno insegnato i nostri genitori. Non esiste quindi un meccanismo di valutazione del tempo dedicato a questa collocazione temporale: il tempo è solo memoria e linguaggio! È per questa ragione che un anziano sospettato di avere problemi di memoria associati al morbo di Alzheimer viene interrogato sul suo orientamento temporale.
Su una scala temporale più piccola, come le 24 ore, esiste un’altra forma di tempo chiamata tempo biologico. Questo dipende dai cambiamenti fisiologici periodici, come le concentrazioni ormonali, e si esprime attraverso vari ritmi biologici. Il più noto di questi ritmi è il ciclo sonno-veglia, che dipende da un orologio biologico.
Leggi l’intero articolo su: https://www.cerveauetpsycho.fr/sd/neurobiologie/dossier-perception-du-temps-et-illusions-temporelles-2382.php
Il tempo non è ovviamente uno stimolo paragonabile ai fenomeni fisici del suono o della luce e che, d’altra parte, non esiste un organo sensoriale che riceve il tempo. Ma lo percepiamo in modo diverso a seconda del nostro modo di vivere e di altri fattori.
Anche se la stima del passaggio del tempo può dare risultati diversi per individui diversi, dipende da due principi comuni che cominciano ad essere ben identificati:
- Il primo è che il cervello umano è capace di una grande precisione oggettiva quando si tratta di stimare la durata di un fenomeno.
- Il secondo: questa capacità è fragile. È grande se facciamo attenzione al tempo, ma si smussa non appena la trascuriamo, quando il cervello è preso da uno sforzo di ragionamento (emozioni, ecc.) o modificato dall’avanzare dell’età.
Siate consapevoli che il tempo influenza la vostra percezione di altri stimoli al punto che può essere contato come uno stimolo stesso!
Per saperne di più sulla percezione del tempo si rimanda al podcast (in francese) di France Culture: https://www.franceculture.fr/conferences/universite-de-strasbourg/la-perception-du-temps
Descrizione
“Il problema degli uomini è che vedono l’universo con le loro idee piuttosto che con i loro occhi”.
Boris Cyrulnik
La percezione è definita come la risposta della persona alla stimolazione esterna, chiamata stimolo.
Udito, olfatto, vista, gusto, tatto sono i cinque sensi coinvolti dagli stimoli cognitivi. Gli organi di senso trasformano gli stimoli sensoriali come suoni, odori e luce in segnali nervosi elettro-chimici che possono poi essere interpretati dal cervello.
Questo modulo di formazione vi immergerà nel mondo della percezione dei 5 sensi del corpo umano, spiegandovi le diverse forme di stimoli esistenti e presentandovi casi concreti in cui la vostra percezione viene messa alla prova.
Risultati d’apprendimento / Obiettivi
Alla fine di questo modulo, sarete in grado di:
- Conoscere i diversi tipi di stimoli cognitivi
- Capire come ogni tipo di stimolo cognitivo funziona con la vostra percezione
- Scoprire gli stimoli artificiali e il loro effetto sulla vostra percezione
- Conoscere alcuni suggerimenti per allenare e migliorare la percezione degli stimoli cognitivi
Conclusione e riassunto dei punti chiave: Riempire lo spazio vuoto!
- La percezione è definita come la risposta della persona alla stimolazione esterna, chiamata stimolo.
- Udito, olfatto, vista, gusto, tatto sono i cinque sensi coinvolti dagli stimoli cognitivi.
- La percezione è un’interpretazione della realtà.
- La ricezione degli stimoli è articolata in 3 fasi: sensoriale, percettiva e cognitiva.
- In caso di perdita dell’udito legata all’età, le piccole cellule ciliate dell’orecchio interno muoiono, con il risultato che inizialmente sono soprattutto le alte frequenze a non esser più percepite.
- Per allenare la percezione uditiva, si può: imparare nuove lingue, meditare nella natura, praticare yoga
- A volte rispondiamo meno agli stimoli interni che regolano l’assunzione di cibo (sensazioni di fame e di sazietà), e siamo più sensibili agli stimoli esterni (vista del cibo, odore, ecc.), il che può portare ad un aumento di peso.
- Alla percezione si sovrappone un’interpretazione dei dati visivi. Nell’atto della percezione, la conoscenza si mescola così alla pura sensazione.
- Per allenare la vostra percezione visiva potete inumidire i vostri occhi, fare delle pause visive, mangiare mirtilli, smettere di fumare.
- La percezione di un sapore in bocca è in realtà il risultato di una combinazione di odore, gusto e tatto.
- Se vuoi conoscere il vero sapore di ciò che mangi o bevi, ricorda questo consiglio fondamentale: mastica regolarmente e a lungo prima di deglutire.
- Il semplice atto di toccarsi può alleviare lo stress e l’ansia, e può ridurre il dolore.
- I nostri cinque sensi sono strettamente legati e dipendenti dalla nostra memoria. Per allenare la vostra percezione, dovete allenare la vostra memoria! Consultare il modulo DISK correlato “Memoria”
- La percezione subliminale si verifica quando una persona dice che non ha rilevato o identificato lo stimolo, ma che lo stesso stimolo modifica il suo comportamento.
- La sensazione deriva dal processo di interpretazione dei segnali elettrici da parte del nostro cervello, che dipende dallo stato di salute di ogni individuo, dalla sua età e dall’ambiente.
- Un’illusione è una falsa interpretazione di ciò che si percepisce. L’allucinazione è la percezione di un oggetto che non è reale.
- La malattia di Alzheimer è legata all’orientamento temporale.
Autore
E-Seniors
Lingua
ITALIANO
Voci di glossario
- Stimolo: Causa esterna o interna capace di provocare la reazione di un sistema eccitabile, di un organismo vivente.
- Stimolo cognitivo: L’obiettivo principale della stimolazione cognitiva dell’anziano è quello di rallentare il declino della memoria, sia visiva sia spaziale o uditiva. A seconda delle attività svolte, può anche migliorare la capacità di concentrazione e di adattamento dell’anziano.
- Percezione: Chiamata anche gnosi. Capacità di percepire un oggetto attraverso i nostri diversi sensi (vista, udito, tatto) e di riconoscerlo.
- Stimolo subliminale: La percezione subliminale si verifica quando il soggetto dice di non aver rilevato o identificato lo stimolo, ma che lo stesso stimolo modifica il suo comportamento.
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